sabato 12 maggio 2007

António era um fofinho!

English summary: my house is a mess due to some workmen fixing a fallen bathroom door, so I finally update you on some things.

I went to see my friends' theatre play, which was funny yet grotesque, about some couples and the odd pretexts linking human beings, past and present.

Then I attended a big gathering out of Lisbon, to celebrate the 33rd anniversary of Carnation Revolution, that is, the start of democracy in Portugal. I met an old lady who was confused: she liked the old man Salazar, but she also loves parties, concerts and sweets, thus she was there. In my humble opinion, she is not alone in this strange country.

Finally, I think I know the topic of my Master thesis: applying Fuzzy c-Means Clustering techniques to satellite images. Simply speaking: writing a smart program that looks at coloured pictures of the sea and says which zones will have the most fish.

Approfitto del fatto che non posso fare niente per scrivervi qualcosa. Non posso fare niente perché ho gli operai in casa: la porta del bagno è marcita e si è staccata definitivamente dai cardini. Una situazione annunciatasi da un paio di mesi, ma la mia padrona di casa Maria Rita, proprio in quanto padrona di casa, è per definizione negligente. Comunque è senz'altro meglio di Maria Francisca, quella precedente.

Sono andato a vedere un po' di cose interessanti, a cominciare da un teatro amatoriale universitario. Titolo della peça (pièce): "Il morto è solo un pretesto - I bivalvi a due a due vanno e i lupini soli stanno".

Parla di due coppie molto diverse le cui vite si intrecciano a causa della morte di un certo Manel; più in generale parla dei pretesti che legano presente e passato, e per questo, per il suo parlare del tempo ma senza piagnistei oltre che per l'ironia mi è piaciuto.

La prima coppia è composta da due ragazzi semplici e sognatori: Mónica, addetta alle pulizie nell'Acquario Vasco da Gama, parla alle conchiglie con tendenze suicide, ballando o raccontando loro storie, storie che poi finiscono per farle suicidare veramente; Gustavo invece è un "operatore di documentazione eccessiva" ossessionato dalle graffette.

La seconda coppia non è più una coppia perché Ricardo e Catarina sono troppo ordinari, stressati: insomma, egoisti.

Se permettete vi riporto alcune battute. Complimenti per lo spettacolo a Carla e a Inês! Purtroppo le vecchiette che interpretavate sono i personaggi di cui non ho capito proprio niente.

Mónica - Adesso è il tuo turno.
Gustavo - Di fare cosa?
M - Di raccontare cose incredibili!
G - Allora... oggi ho telefonato alla mia partita IVA.
M - E hanno risposto?
G - Sì! Era una cartoleria! Ovviamente ho colto l'occasione per chiedere se avevano punti per spillatrice.
M - Colorati?
G - Certo, sono quelli che cerco... ne avevo uno in mano in quel momento ne ho avuto uno in mano, una volta. Ma sono così rari! Sono oggetti da esposizione.
M - Non ti preoccupare... un giorno troverai il tuo punto per spillatrice colorato.

(Davanti alla salma di Manel)
Ricardo - Che puzza di chiuso qua dentro, non si respira. Berrei volentieri qualcosa.
Catarina - Il distributore di
imperiais (birre alla spina) è laggiù, in fondo a sinistra.
R - Distributore di
imperiais?
C - Sì. Manel desiderava che alla sua morte ci fosse una macchina distributrice di
imperiais in chiesa. La mamma ha rispettato la sua volontà.
R - E si paga??
C - Certo che no, Ricardo!
R - Manel era veramente troppo avanti per i suoi tempi. Pensava a tutto.
C - Era un ubriacone, questo sì...
R - Non fare la pettegola, dai. Gli piaceva bere, è vero. Senti una cosa... io vado a prendermi una
imperial così onoro la volontà di Manel. Ne vuoi una anche tu?

Quaggiù la vita di facoltà è davvero sentita da molti studenti. Si riuniscono, discutono, formano le associazioni più disparate, passano le nottate insieme nei campus o nelle biblioteche.

Ma andiamo avanti. Qualche giorno dopo, sono andato alle celebrazioni per l'anniversario del 25 aprile 1974 Rivoluzione dei Garofani, fine della dittatura ad Almada. È stato più istruttivo della visione di Capitani d'aprile con la classe di portoghese.

25 April 2007Quel giorno uscivo dal campus alle 20:00, e siccome la mia facoltà, come Almada, è nella costa sud del Tago –i miei lettori più attenti sanno questo fatto fino alla nausea–, decido per praticità di recarmi direttamente sul luogo del concerto; gli amici mi avrebbero raggiunto più tardi.

Mi metto su una panchina a farmi gli affari miei insieme al "quaderno di accompagno" (il registratore MP3 cinese è in riparazione, quindi per i miei sforzi di memoria sono tornato ai vecchi ma affidabili sistemi di una volta).

La piazza è abbastanza deserta per via di una fastidiosa pioggerellina (chuva molha-parvos, espressione divertente perché dà degli stupidi ai poveracci che si beccano l'acqua in testa); a un certo punto una vecchietta con un brutto cagnolino bianco mi si siede accanto. Abbiamo entrambi voglia di parlare, così le chiedo cosa pensa della democrazia, di Salazar e del concerto. Mi dice che:
  • la democrazia è un'ottima cosa: prima non si poteva fare niente. Per dirne una, non c'era la libertà di parola.
  • il concerto è bello e poi allestiscono chioschi che vendono farturas (la risposta lusitana ai churros alle porras dei cugini spagnoli. A proposito, solidarietà ad Andrea! Ora non si possono neanche più prendere in giro i cugini nel centro di Lisbona, che qualcuno reagisce male.)
  • Salazar era un uomo buono, infatti quando la signora andava alle elementari il primo ministro andò a visitare lo sperduto di lei paesino, e tutti i bambini della scuola erano vestiti di bianco a festa, e tutti erano contenti, che bellezza. Non solo: il buon António, di propria iniziativa e facendo arrabbiare i suoi uomini che gli mettevano fretta, scese pure dalla macchina per accarezzare i piccoli e dare la mano a tutti.
  • Un'amica della sorella della vecchia signora faceva la donna delle pulizie presso il palazzo del primo ministro, e lui era tanto gentile, infatti trattava bene la servitù e si fermava con loro a chiacchierare e ad ascoltarne i problemi.
  • Le brutture dell'Estado Novo erano colpa dei gesuiti e religiosi vari di cui Salazar si circondava.
  • Il Senhor Doutor era tanto buono e umile, tanto portoghese, tant'è vero che si fece seppellire nel suo paese natio invece che in pompa magna nella capitale.
  • etc. etc.
Mi son fatto l'idea che i lusitani abbiano ancora un po' di strada da fare quanto a unità e coscienza nazionali. Va bene che solo la storia può giudicare, però ogni tanto un reality check ci vuole.

La signora non è un caso limite: recentemente l'1% della popolazione ha espresso il proprio televoto in una trasmissione chiamata I grandi portoghesi. Quasi la metà di loro ha votato Salazar.

Un altro tipo di naïveté mi ha dato da fare ultimamente: quella del classificatore di Bayes naïve da implementare (programmare) per il corso di Apprendimento Automatico, che mi piace ma è un po' difficile. Ho preso l'impegno di fare la tesina finale su alcuni metodi di raggruppamento automatico di dati per l'oceanografia e la pesca. Non sarebbe male come tesi di laurea specialistica.

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5 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Grazie per la solidarietà. Ma ho già perdonato, non riesco proprio a portare rancore. Poi oggi in strada ho incontrato Anna, Fran, Evora e Ane, e i loro sorrisi mi hanno fatto dimenticare tutto...

8:06 PM  
Anonymous Anonimo said...

Che bello deve essere il 25 aprile portoghese! a presto, un abbraccio

3:00 AM  
Anonymous Anonimo said...

Las farturas equivalen a las porras

9:56 AM  
Blogger Giovanni Prestige said...

Grazie, filomeno2006, ho corretto.

5:24 PM  
Anonymous Anonimo said...

Molto Bene

5:27 PM  

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